Anche se può sembrare strano, un tempo le comunicazioni telefoniche, avvenivano tramite il gettone telefonico. Un dischetto di rame, circolare, con due scanalature per lato. Una cosa semplice, ma dal potere fondamentale: ovvero quello di attivare le cabine del telefono pubbliche, presenti per strada. Quelle che ora non esistono più.
Da quando è entrato in vigore l’euro, i gettoni sono stati dismessi, prima a causa delle schede del telefono. E poi, con la dismissione delle cabine del telefono stesse. Insomma, dagli anni Novanta in poi, i gettoni del telefono sono andati via via, sempre di più, ad essere inutilizzati.
Questo però, non ha impedito loro di diventare un oggetto da collezione, oggetto che ad oggi può anche valere centinaia di euro. Poi, è bene sapere che ci sono anche degli esemplari, che possono avere un valore maggiore o minore. Ma ci sono delle caratteristiche, come sempre, da tenere a mente.
Gettoni del telefono: storia
Come detto prima, risalgono alla metà del Novecento, e nascono con l’idea di dare una svolta vera e propria al mondo delle comunicazioni. Migliorando anche il modo, di poter collegare le persone tra di loro, quando non si è in casa. Insomma, un vero passo in avanti verso l’evoluzione, senza dubbio.
Sono stati usati dal 1971, fino al 2001, tra le caratteristiche da considerare, ci sono: l’utilizzo dei metalli e poi il numero a quattro cifre, che è inserito sui lati del gettone. Il materiale sappiamo essere di rame, rimasto sempre questo anche per via della sua resistenza e della sua durabilità.
Il numero in questione, è a 4 cifre che indicano: le prime due l’anno di conio e le ultime due il mese. Quindi, se prendiamo come esempio il gettone 7805, vuol dire che il gettone, è stato coniato nel mese di Maggio del 1978. E così, via via dicendo, anche per gli altri gettoni.
Che valore hanno oggi
Se parliamo da un punto di vista collezionistico, quello che è certo, è che il gettone con maggiore valore, resta quello STIPEL, che poi è il primo che è stato prodotto. Per capirci, si tratta della società che aveva sede in Piemonte e Lombardia. Ad oggi, si parla di un valore di 60 euro.
Poi, ci sono i gettoni più recenti, come il 7412, che è stato prodotto in Italia nel 1974, con un valore che ad oggi si attesta sui 50 euro. Valore simile, se non identico, ad altri gettoni, come: il 7502, 7704 e il 7803. Ma ci sono anche dei gettoni che si possono considerare rari.
Per esempio, i gettoni della TETI del 1935, sono più rari. In questo caso si parla di una azienda nata a Roma, che se in perfette condizioni arriva anche ad un totale di 200 euro. Poi, il gettone telefonico SET del 1934, coniato a Napoli, ricercato dai collezionisti, che ha un valore di circa 180 euro.
Che cosa fare quando possiedi un gettone raro
Nel caso in cui, ti rendessi conto di avere un gettone del genere, con le caratteristiche poco prima elencate, potresti essere fortunato. Insomma, avere un piccolo tesoro in tasca. Per cui, la prima cosa a cui pensare è come procedere in questo caso, i passaggi da fare per non sbagliare.
Le opzioni sono diverse: si può decidere di venderlo o conservarlo e aspettare tempi migliori. Ma in linea di massima, il consiglio resta sempre quello di affidarsi alle mani di un esperto, qualcuno che possa fare una valutazione e capire, per davvero, che cosa si ha tra le mani. E partire da lì.
Solo in seguito, trovare un canale per la vendita: magari le aste online, o i mercatini o anche il passaparola. Il numero di collezionisti interessati è molto alto, e potrebbe anche crescere con il passare del tempo. Ci sono anche le fiere numismatiche o i negozi che se ne occupano in particolare.
Per finire
Una cosa è certa, il gettone telefonico, anche se da tempo non è più in uso, resta un oggetto da collezione. E come tale si deve considerare. A questo poi, è solo necessario aggiungere l’attenzione ai dettagli, come ad esempio lo stato di conservazione, che è molto importante, per il suo valore.
Infine, se serve, contattare un esperto del settore, per una valutazione. Delle volte, si possiedono dei piccoli tesori, senza nemmeno saperlo. Il mondo del collezionismo, è sempre in costante espansione, non si sa mai quando, quello che prima non serviva a niente, può improvvisamente diventare un tesoro inimmaginabile. E’ bene restare informati.