Potrebbe succedere che nella tua esistenza, dopo averne bevuti a fiumi, il latte a un certo punto si trasformi nel peggiore avversario del tuo corpo, spingendoti a evitare anche solo di avvicinarti perché il dolore addominale non è normale e ti affligge così tanto che alla fine scegli di starne alla larga.
Ciò che però spesso trascuri è che puoi comunque continuare a consumare latte, magari scegliendo altre tipologie, ovvero altro latte prodotto con i cereali ad esempio, come nel caso dell’avena, che è molto piacevole da bere perché tra le altre cose aiuta notevolmente quando si parla di colesterolo.
Ma in che modo il latte di avena può realmente essere un valido aiuto per diminuire i livelli di colesterolo cattivo nel sangue? Diciamo che il latte di avena è diventato negli ultimi anni molto popolare al punto tale che si è diffusa l’idea, che poi non è così distante dalla realtà, che il colesterolo buono, il cosiddetto HDL, sia fortemente favorito dal suo consumo.
Perché la scienza appoggia il consumo del latte di avena?
Sono ormai anni che le alternative offerte dall’alimentazione di tipo vegetariano e vegano per la sostituzione del latte vaccino con altre varianti continuano ad essere molto apprezzate per via delle grandi proprietà nutritive e benefiche che sono presenti negli alimenti che si caratterizzano alla base di questo nuovo modo di intendere il cibo e il suo supporto alimentare. Quindi, non è solo una soluzione per chi soffre di intolleranza al lattosio.
E la scelta spesso cade proprio sul latte di avena per la presenza di betaglucani, che sono delle fibre solubili essenziali per limitare l’insorgenza e l’aumento improvviso che spesso si verifica con un’alimentazione non propriamente sana del colesterolo cattivo. Si forma, praticamente, una specie di gel per migliorare la funzionalità del metabolismo.
Nell’azione quindi legata all’eliminazione del colesterolo LDL, ovvero quello che comunemente è definito cattivo, si realizza anche la funzione di controllo del peso e della maggiore sazietà: c’è infatti un diverso apporto calorico, decisamente inferiore grazie all’assenza di quella maggior parte di zucchero che incidono negativamente sull’accumulo di grasso causa spesso dell’obesità.
Come inserire il latte di avena nella nostra alimentazione?
Diciamo che come inserire il latte di avena nella nostra normale alimentazione dipende soprattutto da noi. Siamo noi infatti a stabilire se e quando dobbiamo ritenere che sia più opportuno bere questa variante al latte vaccino e possiamo quindi sostituirlo per la colazione, al fine di renderla completa, con un giusto apporto calorico e di energia, per affrontare la giornata con la giusta carica.
Ma, come per ogni cosa, serve il giusto equilibrio, e anche con il latte di avena dobbiamo avere la consapevolezza di dosare le quantità da bere nell’arco della giornata: spesso è più che sufficiente bere una bella tazza calda al mattino, accompagnandola magari con un caffè d’orzo, giusto per avere un bilanciamento dei nutrienti, e con una manciata di cereali senza zucchero che completano la nostra colazione perfetta.
L’avena comunque resta un ingrediente che non sempre è adatto a tutti, specie a chi ha anche l’intolleranza al glutine: in questo caso, essendo un cereale, è meglio escludere questa soluzione, optando invece per una variante legata al latte di soia, al latte di mandorla e al latte di cocco, tutti assolutamente valide alternative sia al latte vaccino che al latte di avena.
Ecco le varianti valide per contrastare il colesterolo
Abbiamo detto che ottime alternative, nel caso di intolleranza al glutine, risultano altri tipi di latte vegetale, tutti ricchi di nutrienti validissimi che possono solo beneficiare e dare un contributo importante per contrastare il colesterolo. Cominciamo con il latte di soia, molto ricercato anche per affrontare momenti in cui insorgono problemi intestinali.
Altrettanto interessante è il supporto benefico della variante con le mandorle. Questo in particolar modo sembra essere più richiesto e quindi bevuto dagli sportivi, perché le mandorle, un po’ come tutta la frutta secca, ha un ruolo fondamentale nel rilascio di energia utile all’organismo per affrontare momenti di debolezza; ecco per quale motivo si consiglia fortemente anche per i bambini.
Il latte di cocco, infine, oltre ad essere incredibilmente leggero, molto di più rispetto a tutte le altre varianti di latte fin qui elencate, c’è anche un aspetto importantissimo che va ricordato: è un latte incredibilmente fresco, che sopratutto d’estate va alla grande, perché ti permette di continuare a bere il latte, ma donandoti quella sensazione di freschezza incredibile e utile nelle giornate di forte calura.
E’ davvero efficace il latte di avena?
Non possiamo dire che bere latte di avena ogni giorno faccia bene o male, tutto dipende da noi e dal nostro stato fisico. E’ chiaro che ci sono delle cose che dobbiamo valutare, tipo appunto se riusciamo a digerire l’avena e soprattutto se ci piace il suo sapore. Ma ancora di più ci interessa analizzare quanto latte di avena bere al giorno, sempre e non solo i 250 ml al dì.
Il colesterolo è una brutta seccatura, che chi la vive sa quanto ci limita in tante cose; ma è anche vero che per quanto fastidioso, va affrontato e va ovviamente ridotto in modo considerevole, per evitare che le problematiche che potrebbero insorgere colpiscano in modo indelebile e irreversibile il nostro organismo, senza darci più altre vie d’uscita.